di Paolo ANDREOZZI
Qui devo muovermi in punta di piedi. Sì perché di statistiche comparate, ponderate e cumulative della storia del Ciclismo io ne ho viste fare a mio padre Vinicio per gran parte della sua vita, per puro diletto suo e nostro di figli, io e mio fratello Giorgio. E le ha concepite e compilate quando ovviamente non esisteva niente di simile a Internet, a Wikipedia, ai siti ufficiali delle manifestazioni sportive o delle testate giornalistiche specializzate, ma solo utilizzando tutto ciò che di analogico (non si chiamava così all'epoca) ci fosse a disposizione: quotidiani, periodici, libri, edizioni speciali, memoria. Mio fratello ha continuato il suo lavoro, personalizzandolo com'è giusto che sia. Vinicio e Giorgio Andreozzi hanno loro sì realizzato qualcosa di importante nella statistica del pedale, registrando i risultati di tutte le gare maggiori a livello mondiale dall'inizio in avanti, e per le corse su più giorni anche i risultati di tappa e le classifiche ulteriori (punti, montagna, giovani...), e comunque di ogni competizione non solo il vincitore ma anche il podio fino al quinto classificato.
Perché? Per rendere il giusto omaggio a tutti i protagonisti, alcuni di statura ormai mitica e altri che non lo speravano neppure, di uno sport che da sempre è sinonimo di fatica, coraggio, umiltà e popolo. E anche per provare a confrontare metodologicamente epoche differenti, tecnologie diverse, campioni che non hanno mai avuto il destino di incontrarsi faccia a faccia sulle strade.
Se mai lo vorrà, mio fratello metterà in Rete il suo work in progress e ne godrete la completezza e la scientificità. Per quello di nostro padre, abbiamo noi due grazie a nostra madre Enrica che li custodisce, tutti i fogli di lavoro scritti fitti della sua bella grafia, e chissà se un giorno ci decideremo a dargli una pubblica visibilità.
Io ho volato più basso. Ma non potevo esimermi: è un vizio di famiglia evidentemente.
Ho scelto solo cinque corse a tappe e solo dieci corse in linea e ho registrato i vincitori di tutte le loro edizioni.
Le corse a tappe sono: il Tour de France, il Giro d'Italia, la Vuelta, il Giro di Svizzera e la Parigi-Nizza.
Quelle in linea: la Milano-Sanremo, il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi, il Giro di Lombardia, la Freccia Vallone, la Gand-Wevelgem, l'Amstel Gold Race, i Mondiali su strada e la gara individuale su strada delle Olimpiadi (da quando, nel 1996, è destinata ai professionisti).
Si tratta in tutto di 560 ciclisti: tanti sono, ad oggi (fine 2023) i campioni che abbiano vinto almeno una volta almeno una di queste 15 competizioni. Circa 300 di questi sportivi ne hanno vinta una sola in effetti, ma per esempio Eddy Merckx ne ha vinte 45. Occorre senz'altro un criterio per ordinare dal più al meno tutti questi vincitori e plurivincitori delle gare (a mio avviso) più importanti del ciclismo mondiale, e anche più antiche così da poter confrontare a suon di vittorie gli eroi della tradizione più remota con quelli successivi fino al presente.
Il criterio (idea rubata a Vinicio e discussa poi con Giorgio) della mia classifica è semplicemente moltiplicare per un dato fattore le vittorie di un atleta in una data gara, fattore differente a seconda del valore sportivo (le corse a tappe in generale valgono più di quelle da un giorno) e del prestigio internazionale della gara stessa.
Ecco il mio schema (quelli di padre e fratello sono un po' diversi):
Tour, x10
Giro, x8
Vuelta, x6
Svizzera e Parigi-Nizza, x3
Mondiali, x5
Olimpiadi, x4
Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi, Lombardia, x3
Freccia, Gand-Wevelgem, Amstel, x2
Fatto questo, siamo pronti per girare pagina: la classifica di sempre, integrale in pdf, e le schede dei migliori 20.
Perché? Per rendere il giusto omaggio a tutti i protagonisti, alcuni di statura ormai mitica e altri che non lo speravano neppure, di uno sport che da sempre è sinonimo di fatica, coraggio, umiltà e popolo. E anche per provare a confrontare metodologicamente epoche differenti, tecnologie diverse, campioni che non hanno mai avuto il destino di incontrarsi faccia a faccia sulle strade.
Se mai lo vorrà, mio fratello metterà in Rete il suo work in progress e ne godrete la completezza e la scientificità. Per quello di nostro padre, abbiamo noi due grazie a nostra madre Enrica che li custodisce, tutti i fogli di lavoro scritti fitti della sua bella grafia, e chissà se un giorno ci decideremo a dargli una pubblica visibilità.
Io ho volato più basso. Ma non potevo esimermi: è un vizio di famiglia evidentemente.
Ho scelto solo cinque corse a tappe e solo dieci corse in linea e ho registrato i vincitori di tutte le loro edizioni.
Le corse a tappe sono: il Tour de France, il Giro d'Italia, la Vuelta, il Giro di Svizzera e la Parigi-Nizza.
Quelle in linea: la Milano-Sanremo, il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi, il Giro di Lombardia, la Freccia Vallone, la Gand-Wevelgem, l'Amstel Gold Race, i Mondiali su strada e la gara individuale su strada delle Olimpiadi (da quando, nel 1996, è destinata ai professionisti).
Si tratta in tutto di 560 ciclisti: tanti sono, ad oggi (fine 2023) i campioni che abbiano vinto almeno una volta almeno una di queste 15 competizioni. Circa 300 di questi sportivi ne hanno vinta una sola in effetti, ma per esempio Eddy Merckx ne ha vinte 45. Occorre senz'altro un criterio per ordinare dal più al meno tutti questi vincitori e plurivincitori delle gare (a mio avviso) più importanti del ciclismo mondiale, e anche più antiche così da poter confrontare a suon di vittorie gli eroi della tradizione più remota con quelli successivi fino al presente.
Il criterio (idea rubata a Vinicio e discussa poi con Giorgio) della mia classifica è semplicemente moltiplicare per un dato fattore le vittorie di un atleta in una data gara, fattore differente a seconda del valore sportivo (le corse a tappe in generale valgono più di quelle da un giorno) e del prestigio internazionale della gara stessa.
Ecco il mio schema (quelli di padre e fratello sono un po' diversi):
Tour, x10
Giro, x8
Vuelta, x6
Svizzera e Parigi-Nizza, x3
Mondiali, x5
Olimpiadi, x4
Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi, Lombardia, x3
Freccia, Gand-Wevelgem, Amstel, x2
Fatto questo, siamo pronti per girare pagina: la classifica di sempre, integrale in pdf, e le schede dei migliori 20.
(la statistica sarà aggionata ogni anno a fine ottobre)